LA FORMAZIONE È MOLTO PIÙ DI UNA SEMPLICE INFORMAZIONE

Siamo tutti capaci di pensare, ma il nostro pensiero è realmente efficace?
Spesso il pensiero non è chiaro, non è produttivo e le nostre decisioni non ci portano a raggiungere tutti gli obiettivi. Ciò dipende dalla nostra interpretazione della realtà.
L’impostazione di ICARO invece porta all’Auto-osservazione.
E questo, prima di formulare un pensiero o un giudizio e prendere poi qualunque decisione. Aprendo la mente, impariamo infatti a fare distinzione tra osservazione e inferenza, tra fatti e supposizioni, senza avere l’illusione della verità.
Gli obiettivi diventano chiari: capire il contesto, intuire la comunicazione non verbale, guardare oltre le etichette e gli stereotipi che spesso si basano sul pensiero illogico.
La maggior parte delle decisioni che affrontiamo implicano inoltre un livello di coinvolgimento emotivo (paura, lusinghe, sensibilità verso un determinato argomento), il quale può offuscare la ragione.
ICARO permette di superare il pensiero negativo, sostituendolo con un dialogo con sé stessi più positivo, così da influenzare le decisioni in modo efficacemente produttivo.
Coltivando la capacità di ascolto (dell’altro, ma anche del nostro intuito) praticheremo l’empatia. In altre parole, si imparerà a non giudicare gli altri finché non si comprende bene la loro situazione. Con l’empatia, abbiamo una visione ottimale del comportamento altrui. E maggiore è l’osservazione di sé stessi rispetto agli altri e più sagge e soprattutto più efficaci saranno le nostre decisioni.

Come possiamo definire il termine Creatività?
– applicare la propria fantasia in un’azione quotidiana;
– riuscire a cambiare continuamente il nostro punto di vista;
– la più libera espressione di sé stessi;
– la capacità di fare cose quotidiane in modo sempre diverso;
– la capacità di sorprendere e non farsi sorprendere;
– essere capaci di costruire continue alternative;
– saper usare le proprie idee e abilità per creare qualcosa di nuovo o diverso;
– interpretare la realtà in modo fantasioso, nuovo e non convenzionale.

 

La creatività è il segno di una mente libera e aperta e il concetto stesso di creatività si presta a diversi tipi di lettura.

Un pensatore creativo esplorerà sempre nuovi punti di vista, nuovi modi di guardare le cose e di come realizzarle.

Per aumentare la creatività esistono diverse strategie, più o meno efficaci che hanno sempre qualcosa in comune: NOI.

Per ICARO la creatività si definisce partendo dalla persona e dalla profonda conoscenza e paziente costruzione di noi stessi.
È lo sviluppo di un vero e proprio know-how che porta a risultati palpabili.

Credere nelle nostre idee.
Essere capaci di esprimerci in modo chiaro.
Mettersi in gioco.
Avere una mente propensa alla ricerca.
Individuare e superare i nostri limiti.
Credere in noi stessi.

Questa è la tecnologia di ICARO verso la creatività.

Un professionista si dimostra tale quando mette a disposizione degli altri tutte le sue conoscenze e il suo know-how per raggiungere l’obiettivo dell’azienda, il momento in cui emergono conoscenza, abilità, esperienza professionale consolidata, intelligenza, risoluzione creativa di problemi.
Altro fattore fondamentale del professionalismo è la relazione umana, una dimensione complessa e articolata, grazie a questa la professionalità trova piena espressione e completezza. È difficile da gestire perché bisogna conoscere le regole e i principi della comunicazione interpersonale, è importante quindi avere nel proprio repertorio comportamentale competenze sociali ed emotive, quello che ICARO chiama Tecnologia Interiore. Non tutti la conoscono, ma è assolutamente indispensabile per riconoscere, gestire ed esprimere in maniera socialmente adeguata pensieri, emozioni e stati d’animo (intelligenza emotiva), e per governare la complessità delle dinamiche relazionali.
É importante perché crea la consapevolezza che davanti a sé nell’esercizio della professione si ha sempre a che fare con una persona che prima di essere cliente, paziente, utente di un servizio, è un essere umano con i suoi problemi, desideri, perplessità e aspirazioni, che andranno attentamente ascoltati, compresi e rispettati da parte del professionista.

L’Automotivazione è una chiave fondamentale nell’esperienza lavorativa, è ciò che guida il comportamento dell’individuo, un concetto che esprime la capacità individuale di organizzare il proprio comportamento in una determinata direzione. È una predisposizione interiore che può essere definita come un bisogno o un desiderio.
Perché lavoriamo? Cos’è che ci spinge tutte le mattine a scendere dal letto, fare colazione di fretta e lottare contro il traffico per raggiungere il posto di lavoro? Soldi? Riduttivo! Lavoriamo per soddisfare bisogni diversi non solo materiali, ma anche psicologici ed emotivi. Parlare di motivazione aziendale vuol dire analizzare il campo delle variabili in grado di dar conto del dispiegamento delle energie psico-fisiche nell’attività professionale, nonché dell’intensità della persistenza di questo investimento. Ecco perché tanto spazio ad attività di coaching manageriale o a corsi sulla motivazione. Bisogni e desideri individuali, paure e avversioni, valori, aspettative e progetti di vita personali, ma anche le forze che nascono dalla natura dei compiti svolti, dal tipo di relazioni sociali, dagli obiettivi, dalla struttura, variabili organizzative soggettive e socio-culturali interagiscono continuamente, influenzando la motivazione aziendale, il suo andamento nel tempo, la sua intensità e rilevanza.

Cosa significa imparare a comunicare? Diamo per scontato che comunicare sia una dote naturale tanto che ci stupiamo poi di quanti fraintendimenti e incomprensioni possano avvenire. Comunicare è un’arte o una strategia che va appresa? Che la comunicazione non sia una competenza scontata né banale è evidente soprattutto nella complessità del mondo in cui viviamo oggi dove le possibilità di comunicare e interagire si moltiplicano di giorno in giorno. Tuttavia, imparare i principi e le tecniche che ci dicono cosa fare e cosa non fare non è abbastanza. Ciò che rende etica e quindi efficace la comunicazione è il tipo di atteggiamento che abbiamo verso noi stessi e verso l’altro, è la competenza a costruire uno scambio relazionale con l’interlocutore, ad incontrare l’altro, e non a ridurlo a mero contenitore ricevente del nostro punto di vista.

Superare i casi di tensione e di crisi sfruttando le potenzialità del lavoro di gruppo.
Devi lavorare duro per costruire una squadra efficiente. Bisogna stabilire tra i membri del gruppo, un vero e proprio collante capace di tenerli tutti uniti. In questo modo saranno forse pronti ad affrontare le sfide lavorative nel massimo della cooperazione.
Il team building rappresenta uno strumento per superare le situazioni di tensione. Accade spesso che il team building sia utilizzato ogni volta che è necessario superare una crisi o uno stato di tensione sul posto di lavoro. Lo scopo, in questo caso, è rinsaldare i rapporti minati in vista di un miglioramento delle performance lavorative dei singoli dipendenti e, in ultima analisi, del raggiungimento positivo degli obiettivi aziendali da parte dell’intero gruppo di lavoro. Il team building è anche un’esperienza importantissima di crescita personale oltre che professionale. Sarebbe pertanto riduttivo considerarla solo come complesso di pratiche che rimangono ancorate a finalità specifiche dell’azienda, invece che come prezioso strumento in grado di avvicinare persone che, talvolta, pur trovandosi a contatto diretto sul posto di lavoro, rimangono però lontane tra di loro per barriere psicologiche, limiti caratteriali o incapacità da parte dello stesso contesto di favorirne l’avvicinamento.
Il lavoro dell’individuo si intreccia con quello dei colleghi e fa muovere le energie di tutti nella stessa direzione di cui hai bisogno per imparare come gestire i team. Questa competenza intercetta la necessità per le aziende di dirigere efficacemente un gruppo di lavoro verso il raggiungimento degli obiettivi. Non dovremmo dimenticare che una serie di implicazioni psicologiche sono implicite, come la specificità dell’individuo e la sua relazione con il resto della squadra, e con la figura del manager-coordinatore. Questo ci aiuta a capire perché ci sono così tanti corsi di formazione sull’argomento.